L’obiettivo del nostro studio pilota, era di testare la validità e le performance del recente scaffold sviluppato a tre gradienti (collagene tipo I ed idrossiapatite), nanostrutturato e biomimetico. Lo studio preclinico in vivo da noi precedentemente condotto in conformità con le norme vigenti italiane ed europee, ha evidenziato buoni risultati in termini di ricostruzione dei relativi strati di tessuto cartilagineo ed osseo. Abbiamo osservato gli stessi risultati sia con l’utilizzo di scaffold caricati di condrociti autologhi sia con l’utilizzo dei soli scaffold senza cellule. Gli scaffold hanno rivelato la loro capacità di stimolare la rigenerazione “in situ” di tessuto, utilizzando le cellule staminali provenienti dal midollo osseo. Nella pratica clinica abbiamo utilizzato lo scaffold cell-free. Sono stati reclutati 30 pazienti (9 femmine e 21 maschi con età media di 29,3 anni) fra gennaio 2007 e luglio 2007. Presentavano difetti osteocondrali compresa fra i 2cm2 ed i 6cm2. Tutti i pazienti sono stati valutati con IKDC score (oggettivo e soggettivo) e Tegner score, ad un follow-up minimo di un anno. Tutti gli scores hanno evidenziato un miglioramento ad 1 anno. E’ stato notato come i peggiori risultati sono stati evidenziati nei pazienti che avevano una chirurgia pregressa, mentre non sono state osservate variazioni notevoli in coloro che hanno fatto una chirurgia associata. Abbiamo avuto un fallimento, dove è stato notato che lo scaffold non si era integrato, ed il paziente è stato rioperato. I risultati di questa tecnica chirurgica “open” e “one-step” evidenzia risultati promettenti ed incoraggianti.

Maioregen

M. MARCACCI;E. KON;
2009-01-01

Abstract

L’obiettivo del nostro studio pilota, era di testare la validità e le performance del recente scaffold sviluppato a tre gradienti (collagene tipo I ed idrossiapatite), nanostrutturato e biomimetico. Lo studio preclinico in vivo da noi precedentemente condotto in conformità con le norme vigenti italiane ed europee, ha evidenziato buoni risultati in termini di ricostruzione dei relativi strati di tessuto cartilagineo ed osseo. Abbiamo osservato gli stessi risultati sia con l’utilizzo di scaffold caricati di condrociti autologhi sia con l’utilizzo dei soli scaffold senza cellule. Gli scaffold hanno rivelato la loro capacità di stimolare la rigenerazione “in situ” di tessuto, utilizzando le cellule staminali provenienti dal midollo osseo. Nella pratica clinica abbiamo utilizzato lo scaffold cell-free. Sono stati reclutati 30 pazienti (9 femmine e 21 maschi con età media di 29,3 anni) fra gennaio 2007 e luglio 2007. Presentavano difetti osteocondrali compresa fra i 2cm2 ed i 6cm2. Tutti i pazienti sono stati valutati con IKDC score (oggettivo e soggettivo) e Tegner score, ad un follow-up minimo di un anno. Tutti gli scores hanno evidenziato un miglioramento ad 1 anno. E’ stato notato come i peggiori risultati sono stati evidenziati nei pazienti che avevano una chirurgia pregressa, mentre non sono state osservate variazioni notevoli in coloro che hanno fatto una chirurgia associata. Abbiamo avuto un fallimento, dove è stato notato che lo scaffold non si era integrato, ed il paziente è stato rioperato. I risultati di questa tecnica chirurgica “open” e “one-step” evidenzia risultati promettenti ed incoraggianti.
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