The treatment of large chindral articular defects represents a relevant problem in orthopaedic practice

Il trattamento dei difetti condrali estesi, rappresenta un problema rilevante nella pratica ortopedica. Promettenti risultati sono stati ottenuti grazie all’ausilio dell’ingegneria tissutale ed al giorno d’oggi il trapianto di condrociti di seconda generazione (matrix-assisted) è ampiamente utilizzato in Europa. I risultati ottenuti per il trattamento delle lesioni cartilaginee sono però ancora oggetto di discussione. Inoltre, il trattamento di lesioni osteocondrali presenta problematiche di ancor più difficile soluzione coinvolgendo due tessuti con caratteristiche biologiche differenti e le tecniche attualmente più utilizzate come il trapianto autologo (mosaicoplastica) od il trapianto omologo presentano alcuni limiti. L'ingegneria tissutale possiede le potenzialità per superare tali problematiche. Gli innesti 3-D bioingegnerizzati possono essere ottenuti coltivando le cellule del paziente su scaffold composti da biomateriali porosi, che rappresentano il substrato per lo sviluppo del tessuto. Gli impianti osteocondrali bioingegnerizzati permettono in questo modo di evitare la morbosità del sito donatore e possono essere adattati facilmente alle dimensioni ed alla posizione del difetto. Inoltre, l’approccio con l’ingegneria tissutale consente di adattare le caratteristiche biologiche e biomeccaniche dell’impianto alla specifica articolazione da trattare in modo da indurre una riparazione biologica e quindi durevole nel tempo.

Bioingegneria tissutale nella riparazione delle lesioni osteocondrali

KON, ELIZAVETA
2009-01-01

Abstract

The treatment of large chindral articular defects represents a relevant problem in orthopaedic practice
2009
Il trattamento dei difetti condrali estesi, rappresenta un problema rilevante nella pratica ortopedica. Promettenti risultati sono stati ottenuti grazie all’ausilio dell’ingegneria tissutale ed al giorno d’oggi il trapianto di condrociti di seconda generazione (matrix-assisted) è ampiamente utilizzato in Europa. I risultati ottenuti per il trattamento delle lesioni cartilaginee sono però ancora oggetto di discussione. Inoltre, il trattamento di lesioni osteocondrali presenta problematiche di ancor più difficile soluzione coinvolgendo due tessuti con caratteristiche biologiche differenti e le tecniche attualmente più utilizzate come il trapianto autologo (mosaicoplastica) od il trapianto omologo presentano alcuni limiti. L'ingegneria tissutale possiede le potenzialità per superare tali problematiche. Gli innesti 3-D bioingegnerizzati possono essere ottenuti coltivando le cellule del paziente su scaffold composti da biomateriali porosi, che rappresentano il substrato per lo sviluppo del tessuto. Gli impianti osteocondrali bioingegnerizzati permettono in questo modo di evitare la morbosità del sito donatore e possono essere adattati facilmente alle dimensioni ed alla posizione del difetto. Inoltre, l’approccio con l’ingegneria tissutale consente di adattare le caratteristiche biologiche e biomeccaniche dell’impianto alla specifica articolazione da trattare in modo da indurre una riparazione biologica e quindi durevole nel tempo.
BIOINGEGNERIA
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