Il trattamento delle perdite ossee massive è ancor oggi una sfida difficile per il chirurgo ortopedico. Negli anni sono state proposte differenti soluzioni, ma senza ottenere risultati pienamente soddisfacenti. Abbiamo effettuato uno studio clinico pilota trattando 7 pazienti con difetti ampi delle diafisi femorali e scarse alternative terapeutiche, usando un nuovo approccio basato sull’ingegneria tissutale. In 4 pazienti abbiamo isolato cellule dal midollo osseo, che sono quindi state espanse in coltura ed impiantate su uno scaffold di ceramica porosa a base di idrossiapatite custom-made, mentre negli altri le cellule sono state prelevate sul campo operatorio e direttamente concentrate dalla nostra Ematologia prima dell’impianto. Lo scopo di questo studio è analizzarne l’outcome a lungo termine. Abbiamo valutato i pazienti a differenti tempi di follow-up (6 anni in media), sia clinicamente che utilizzando proiezioni RX e TC. In un paziente è stata effettuata una valutazione angiografica a 6,5 anni di follow-up. Non sono state riportate complicanze di rilievo. I pazienti non hanno lamentato dolore o gonfiore, e all’esame clinico del sito operato non sono state rilevate infezioni. Tra i 5 e 7 mesi dall’intervento abbiamo osservato la completa integrazione dell’impianto con l’osso sano adiacente. La buona integrazione è stata confermata all’ultimo follow-up, mostrando la durata a lungo termine della rigenerazione ossea offerta da questo scaffold ingegnerizzato. I risultati di questa procedura sono molto promettenti. L’associazione tra bioceramica porosa e cellule staminali espanse in coltura o concentrato midollare può essere considerata come un grande passo avanti nella chirurgia ossea ricostruttiva per il trattamento di difetti critici delle ossa lunghe.
Macroporous bioceramics associated with autologus stem cells for massive bone loss
KON, ELIZAVETA
2011-01-01
Abstract
Il trattamento delle perdite ossee massive è ancor oggi una sfida difficile per il chirurgo ortopedico. Negli anni sono state proposte differenti soluzioni, ma senza ottenere risultati pienamente soddisfacenti. Abbiamo effettuato uno studio clinico pilota trattando 7 pazienti con difetti ampi delle diafisi femorali e scarse alternative terapeutiche, usando un nuovo approccio basato sull’ingegneria tissutale. In 4 pazienti abbiamo isolato cellule dal midollo osseo, che sono quindi state espanse in coltura ed impiantate su uno scaffold di ceramica porosa a base di idrossiapatite custom-made, mentre negli altri le cellule sono state prelevate sul campo operatorio e direttamente concentrate dalla nostra Ematologia prima dell’impianto. Lo scopo di questo studio è analizzarne l’outcome a lungo termine. Abbiamo valutato i pazienti a differenti tempi di follow-up (6 anni in media), sia clinicamente che utilizzando proiezioni RX e TC. In un paziente è stata effettuata una valutazione angiografica a 6,5 anni di follow-up. Non sono state riportate complicanze di rilievo. I pazienti non hanno lamentato dolore o gonfiore, e all’esame clinico del sito operato non sono state rilevate infezioni. Tra i 5 e 7 mesi dall’intervento abbiamo osservato la completa integrazione dell’impianto con l’osso sano adiacente. La buona integrazione è stata confermata all’ultimo follow-up, mostrando la durata a lungo termine della rigenerazione ossea offerta da questo scaffold ingegnerizzato. I risultati di questa procedura sono molto promettenti. L’associazione tra bioceramica porosa e cellule staminali espanse in coltura o concentrato midollare può essere considerata come un grande passo avanti nella chirurgia ossea ricostruttiva per il trattamento di difetti critici delle ossa lunghe.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.