Negli ultimi anni le tecniche rigenerative come l’innesto di condrociti autologhi (ACI), hanno evidenziato un buon potenziale terapeutico. Tuttavia, nonostante i buoni risultati ottenuti, le tecniche ACI standard vanno valutate anche verso le numerose problematiche che presentano. Per ovviare a questi problemi sono state sviluppate le così dette tecniche ACI di seconda generazione. Gli innesto di condrociti autologhi su matrici tridimensionali e biomimetici, sono stati ampiamente documentati nella pratica clinica dal 1998-1999 ed i risultati a breve ed a medio termine di follow-up è ben documentata per differenti tipi di scaffold. Queste tecniche possono essere usate per trattare lesioni condrali di grandi dimensioni nei pazienti giovani ed in attività e negli atleti di alto livello, ma saranno necessari studi a lungo termine, randomizzati e controllati per poterne confermare la bontà.
Scaffold nel trattamento delle lesioni condrali
KON;
2009-01-01
Abstract
Negli ultimi anni le tecniche rigenerative come l’innesto di condrociti autologhi (ACI), hanno evidenziato un buon potenziale terapeutico. Tuttavia, nonostante i buoni risultati ottenuti, le tecniche ACI standard vanno valutate anche verso le numerose problematiche che presentano. Per ovviare a questi problemi sono state sviluppate le così dette tecniche ACI di seconda generazione. Gli innesto di condrociti autologhi su matrici tridimensionali e biomimetici, sono stati ampiamente documentati nella pratica clinica dal 1998-1999 ed i risultati a breve ed a medio termine di follow-up è ben documentata per differenti tipi di scaffold. Queste tecniche possono essere usate per trattare lesioni condrali di grandi dimensioni nei pazienti giovani ed in attività e negli atleti di alto livello, ma saranno necessari studi a lungo termine, randomizzati e controllati per poterne confermare la bontà.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.